Andrea Verzegnassi

Biografia

Andrea Verzegnassi è nato a Monfalcone nel 1963, ha partecipato a numerose collettive d’arte facendosi conoscere e riscuotendo molto successo a livello nazionale. Il suo percorso artistico é legato a due figure importanti dell’arte goriziana Cesare Mocchiutti e Mario Di lorio, rispettivamente insegnante e compagno di classe. Due figure che hanno segnato l’arte isontina degli anni ottanta influenzando con il loro carattere forte e dominante molti artisti del territorio. Il tema che affronta negli ultimi lavori è quello della Grande Guerra. L’obiettivo é quello di raccontare attraverso i propri occhi la drammaticità di questo evento umanitario che ha coinvolto tantissime persone. Con questo conflitto si parla per la prima volta di guerra totale in quanto non si combatte si solo al fronte e nelle trincee ma vengono coinvolti anche i civili. Gli strumenti messi a disposizione dall’arte contemporanea possono addentrarsi anche in tematiche cruente come queste. Numerosi sono stati in passato gli artisti che hanno raccontato la guerra, artisti convocati a corte per evocare battaglie, trattati, incoronazioni, come Velazquez, Rembrandt ma dopo Canova divenne più difficile convincere un artista a mettersi al servizio del potere e già alcuni di loro avevano preso posizione contro i vecchi regimi. Mai come nel 900 l’arte ha potuto esprimersi anche sotto forma di denuncia, diventando un percorso volto a sottolineare la ricchezza, e l’energia di idee molto impegnate. I materiali usati sono originali recuperati da quelli che il Carso ancora ci fa trovare. Pezzi di trincea, filo spinato, polvere di ruggine, scritte. Ed’é per questo uso di cimeli originali, anche se poi rielaborati, che le sue opere acquistano maggior forza. Questo utilizzo di materiali in realtà non esprime né presente né passato. L’opera diventa una sintesi di dialogo tra storia e l’estetica. L’artista interviene facendola propria. (Ada Fachin).


Contaminazioni carsiche


Opera candidata nell'edizione 2022 del Premio Mestre di Pittura.


L’elaborato fa parte di una serie di lavori dedicati alla commemorazione della Grande Guerra, parte dei quali già esposti: Cà dei Carraresi, Treviso; Villa Contarini, Padova; Biennale di Asolo e DeSidera ArtFestival, Trieste. E’ una libera rappresentazione del suolo carsico che si trova lungo i sentieri delle trincee scavate sul monte Sabotino. I Pigmenti usati per la raffigurazione sono a base di gesso di Bologna con l’aggiunta di pietra calcare trattata al mortaio, proveniente da questo bastione settentrionale della guerra Italo-austriaca del fronte dell’Isonzo.

Andrea Verzegnassi, Contaminazioni carsiche,
2022, pigmenti a base di gesso di Bologna con pietra carsica trattata al mortaio, 80 x 60

Contatti dell’autore

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