Alessandro Tumà

Biografia

Alessandro Tumà è nato a Specchia (LE) nel 1957. Ha frequentato il Liceo Artistico Statale di Lecce e si è laureato in Architettura a Firenze nel 1991. Dagli anni novanta si occupa di design, disegno industriale e arredamento d'interni; collabora con studi professionali nella progettazione architettonica ed urbanistica e, coltiva nello stesso tempo la passione per la pittura. Partecipa a manifestazioni collettive, mostre, rassegne e Premi ove frequentemente riscuote riscontro. Vive e lavora a Cesena. Nel panorama degli indirizzi che caratterizzano la figurazione contemporanea, Alessandro Tumà ha scelto certo una delle strade più difficili: quella della semplicità. Intendendo con questo la rinuncia all'eccesso, al desiderio di inventare a tutti i costi qualche cosa di nuovo. Il mai visto non fa parte dei suoi interessi. Lontano dalle sperimentazioni su soggetti e materiali insoliti, questo artista ha riscoperto nelle sue opere gli elementi della tradizione pittorica e del suo linguaggio, individuando in essi gli stimoli per una personale ricerca sui contenuti ed i mezzi espressivi. Nelle sue opere, olii, acrilici, tempere ed acquerelli, si susseguono accanto ai ritratti, scenari urbani, periferie deserte e scorci paesaggistici. E' la trascrizione di un mondo naturale che rimanda a realtà nascoste in una atmosfera evocatrice e drammatica, in bilico tra riflessioni neorealiste ed una sorta di espressionismo materico giocato sulla strutturazione delle immagini, sullo sfondo delle “linee energetiche” e degli equilibri compositivi. La sua pittura evocativa ci offre così lo spaccato di una realtà per certi versi anacronistica, i cui scorci silenziosi comunicano un senso di solitudine ed uno stupore estraniante. L'artista sembra segnare il ritorno all'arte del realismo figurativo, prediligendo come soggetto dei suoi lavori le vedute urbane. Come l'occhio di una macchina fotografica, va alla ricerca di quelle emozioni di un istante che solo uno sguardo molto attento può cogliere. In questi flash è in grado di sorprendere la poesia della rappresentazione. La città lo interessa sia dal punto di vista progettuale che da quello di semplice osservatore. Il problema è quello di astrarsi per guardare in maniera diversa dal consueto un paesaggio altrimenti banale, visto e stravisto. Gli scorci di vita urbana, catturati nella luce del tramonto, ricordano le atmosfere di Hopper. La realtà metropolitana, quasi visione di set cinematografici, è interpretata con l'utilizzo di colori artificiosi e densi. La rappresentazione è sognante, animata da uno spirito che si potrebbe definire neo-romantico. La pittura si fa racconto della città, con un occhio retrospettivo volto al recupero della memoria storica e tutto questo avviene con un consapevole attaccamento agli strumenti tradizionali del linguaggio pittorico.

Matrimonio


Opera candidata nell'edizione 2020 del Premio Mestre di Pittura.





Alessandro Tumà, Matrimonio,
2019, olio su tela, 90 x 90

Contatti dell’autore
alessandrotuma@gmail.com