Elisabetta Sfarda

Biografia

Elisabetta Sfarda, in arte Sfard-Art, è nata a Venezia nel 1985. “L’arte è stata con me fin da bambina: nei dipinti di mia madre e di mio nonno e nelle meraviglie della mia città ho incontrato un mondo che sentivo mio. Non ho scelto subito di dedicarmi alla pittura: i miei studi hanno preso tutt’altra direzione, fino a quando qualcosa dentro di me si è mosso. Volevo dipingere: la forza dirompente di un sogno che chiede di prendere forma. Così, ho iniziato dei corsi d’arte serali e nei week end, imparando il disegno a matita, l’acquerello, la pittura a olio. La tecnica che preferisco, però, è la pittura ad acrilico, il tratto distintivo di tutte le mie creazioni. Ho iniziato ad esporre nel 2014 e da allora non mi sono più fermata. Roma, Venezia, Los Angeles, Palermo: mostre personali e collettive per un pubblico attento ed esigente. Le mie opere sono arte che si tocca, materia creativa che dà forma a un’idea. Lavoro con il colore ma utilizzo anche altri materiali: stoffe, carte, piccoli oggetti che esprimono emozioni e pensieri, dando vita alle mie storie e a quelle della gente. Le protagoniste dei miei quadri sono le camicie: quelle che indossiamo tutti i giorni, scelte con cura per un appuntamento, inappuntabili negli incontri di lavoro, comode e morbide per uscire con gli amici. Uso camicie di riciclo che le persone mi regalano: lo faccio perché credo nel rispetto dell’ambiente come necessità, ma soprattutto perché ogni camicia ha un valore affettivo e personale molto forte. Pensateci: quante storie racconta una camicia? Nelle mie opere ne racconta una in più tra le tantissime possibili. Il vissuto di chi l’ha indossata si mescola con l’arte e l’ispirazione di chi crea, dando vita a un racconto irripetibile: una storia fatta per restare. Per questo scelgo di lavorare lasciando fluire le emozioni, come il colore scivola sulla stoffa: la camicia diventa un contenitore fisico che racchiude un’anima e il suo messaggio. Vestire l’anima d’arte: è questo che faccio attraverso le mie opere. La camicia emerge dalla tela, espressiva e potente, mentre lo sfondo ricrea un nuovo racconto fatto di parole e immagini che ancorano i miei quadri a storie personali o collettive. Un nuovo significato, un nuovo valore: temi universali come l’amore, il dolore, la gratitudine, ma anche racconti di vita che le persone condividono con me. Io do loro voce attraverso la creatività e la materia, con partecipazione, rispetto e attenzione. Più di recente, il mio percorso si è sviluppato anche in una forma diversa: ho iniziato a dipingere su abbigliamento e accessori, come espressione nuova di creatività e arte, presso il mio laboratorio artistico a Olmo di Martellago (Ve).” Esposizioni : https://www.sfardart.it/esposizioni.  Rassegna stampa: https://www.sfardart.it/rassegna-stampa.

La malia di Venezia


Opera  candidata  nell'edizione 2023 del Premio Mestre di Pittura.


Venezia, e le sue isole limitrofe, sono state vissute e visitate da migliaia di anime. Perdersi nelle calli, ritrovarsi nei campi ed campielli, udire musica dai palazzi in festa e le risate provenienti dai bacari. “Pope Oeh, Pope oeh, gondola gondola oeh” il canto dei gondolieri ... è la Venezia dei veneziani, un po' rustica ma immensamente verace e in perenne fermento. Una città amata anche da molti poeti, e in onore proprio di uno di essi ho realizzato questa opera. Gianfranco Trabuio, classe ’43, ha scritto innumerevoli poesie tra cui "Siddharta" presente nel suo ultimo libro “Canti Veneziani”. Ed è così che ho voluto rappresentarlo: un’anima avvolta dalle maree della laguna, che espone ai suoi seguaci questa poesia, facendoli sognare.

Elisabetta SfardaLa malia di Venezia,
2023, acrilico, stoffa e collage su tela,  80 x 70