Enrico Serraglini

Biografia

Enrico Serraglini è nato a Pisa nel 1945, frequenta l’Accademia di Belle Arti a Firenze e poi a Roma dove si diploma e lavora a scenografie per cinema e teatro. Rientra a Pisa nel 1973 e svolge la professione di interior designer, coltivando la grafica ,il teatro, il cinema ,l’arte. Dal 1960 partecipa a concorsi e rassegne e, a partire dalla grafica figurativa, continua a sperimentare. Dal 2014 coordina un gruppo di liberi artisti professionisti, la “ Compagnia Pisana degli Artisti dell’Arno” presente a manifestazioni locali e nazionali. Alcuni eventi artistici recenti : 2014-2019- espone a Pisa ( Collettiva “Arte allo Scotto”), Padova/ Genova/ Carrara/ Matera Città della Cultura/ Biennale di Firenze /Fair Saturday- sezione grafica,Pisa. 2016 premiato a Street Festival di Arte Contemporanea - Firenze. 2019: 1°premio.grafica Premio Gronchi-Pontedera / 1°premio. MDS editore, concorso ‘Controverso’1°Premio giuria popolare al concorso “Galileo Galilei“PI. 2020 pubblicazione sulla rivista internazionale “ Inside AWA may2020. Selezionato per “100 pittori a Palazzo Fani” Tuscania con “Pisa Metafisica ” Collettiva virtuale (video) Intrecci con il Barocco , Studio Giambo, Firenze.

Vicinanze inattese


Opera candidata nell'edizione 2020 del Premio Mestre di Pittura

L’opera, che coniuga grafica e colore, trae ispirazione e reinterpreta modelli seicenteschi che assorbe e integra con elementi originali, non meramente decorativi ma portatori di senso, nella prospettiva della vicinanza inattesa. L’esotico della conchiglia, della salamandra di fuoco, delle cineserie, convive col quotidiano del pane, del carciofo, della terracotta, oggi come ieri, ma occorre fare i conti anche col tempo e l’apparenza. L’uccellino, che sembra esotico nei suoi colori, è un italico gruccione. Il tempo scorre e ciò che era esotico ieri, come la cioccolata, è oggi quotidiano. Il ragnetto ha cominciato a costruire la sua tela per il domani… Il ‘sentire’ barocco è affine alla sensibilità contemporanea per quella tendenza alla teatralità e all’iperdecorativismo, per quel senso di scissione e disarmonia, per il definitivo congedo dal bello e dal vero, per il suo accogliere la frantumazione e il tempo attraverso i dettagli della realtà e il gioco metaforico. Questa, più che una ‘natura morta’ è una ‘natura silenziosa’che richiama nel frammento il tema della fragilità della bellezza ( e dell’arte) e del tempo che macina vita.

Enrico Serraglini, Vicinanze inattese,
2020, nero di china e colore su legno, 50 x 70

Contatti dell’autore

enrico.serraglini@libero.it