Claudio Marangoni

Biografia

Claudio Marangoni è nato ad Adria (RO) nel 1961, ove tutt’ora vive. Pittore per diletto ha maturato negli anni una forte personalità espressiva e tecnica artistica da autodidatta iniziando con la riproduzione dei paesaggi delle opere dei grandi maestri veneziani, dell'età moderna e del periodo impressionista. La svolta rappresentativa orientata al paesaggio polesano si realizza da una profonda riflessione e trasformazione artistica maturata dall'incontro fortuito con il poeta Gian Antonio Cibotto, che su Marangoni scrisse:“…Il risultato delle sue fatiche che non conoscono tregua, … incantano per la felicità espressiva con cui sanno rendere il fascino di argini, corsi d'acqua, barche, piante, case, cieli, animali, contemplati in una sorta di dialogo d'anima che non registra mai una forzatura….“ Hanno scritto di lui Alessandra Visentin: “…Un viaggio pittorico introspettivo nel Polesine in una dimensione emotiva, riflessiva e musicale. Una ode alla natura scolpita è alla luce, plasmata dall'acqua e sedimentata nella memoria.”; Sergio Garbato : C. M. è un pittore schivo e notturno di paesaggi polesani, che arrischiano la luce del giorno in un gioco di rifrazioni e brividi cromatici che si arricciano intorno alle foglie degli alberi, si insinuano tra l'erba e scivolano dolcemente in specchi d'acqua simili all'inganno di Narciso. La luce è, dunque, quella del giorno, ma il paesaggio ha l'apparente immobilità e la profonda pensosità della notte; Giancarlo Marinelli : “… disegna, disegna, disegna ancora, fino a fare di quella dose cristallizzata negli occhi un fossile di carta e colore, dove l'immobilità del paesaggio significa ieraticità del Dio Delta, e dove la festa del cromatismo ha come contrappasso sempre e ancora il notturno ed immoto silenzio. Esiste un uomo che si chiama Claudio Marangoni che dipinge con un sorriso, che parla con i silenzi. Esiste un uomo che parla con la luce.”; Giorgio Gregorio Grasso: “… C.M., un impressionista contemporaneo, che si richiama sicuramente alle tradizioni di fine ottocento legate all’impressionismo francese e all’impressionismo russo, però certo con immagini sempre attuali, che richiamano sicuramente un luogo immaginario, un luogo dell’anima, e l’abilità sua e quella che riesce non solo a catturare il paesaggio che immagina, ma certo a catturare di quel luogo l’anima che vive in quel luogo specifico, con le emozioni che lui ha ricevuto guardando o immaginando quel luogo, riportandolo su tela, facendo in modo che tutti possano sentirle ed ascoltarle. Osservare un quadro, è come essere all’interno del quadro, e sarà come essere e vivere all’interno del luogo magico raffigurato da C.M.”

Il tronco


Opera candidata nell'edizione 2020 del Premio Mestre di Pittura.





Claudio Marangoni, Il tronco,
2019, olio su tela, 50 x 70

Contatti dell’autore
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