Angelo Lotti

Biografia

Angelo Lotti è nato a Brindisi nel 1991, vive a Carovigno (BR). “Pittura, scultura e tutto quello che ha a che fare con l’arte, sono il filo conduttore della mia vita. Fin da piccolo l’arte è sempre stata una fedele passione e compagna. Tuttavia i miei studi mi hanno condotto sulle strade più disparate, rafforzando molto la conoscenza generale del mondo che ci circonda. Successivamente, attraverso lo studio dell’architettura, ho iniziato a sperimentare la composizione delle forme, la razionalità del pensare e una rigorosa autodisciplina che mi hanno portato alla scultura e alla pittura ad olio in modo sempre più serio ed accademico. Come scultore lavoro autonomamente dal 2009 presso il mio studio con la pietra calcarea cavata nella mia zona, realizzando su commissione busti, sculture di vario genere ed opere ornamentali per l’architettura. In pittura la mia ricerca artistica figurativa trae ispirazione dai temi della mitologia classica e del misticismo, prediligendo i sentieri del surrealismo con particolare all’esecuzione e realismo delle figure. Mi avvalgo delle tecniche classiche dei maestri del rinascimento, che prevedono accurate preparazioni dei supporti, materiali di qualità, diverse stesure di colore e tempi lunghi di realizzazione. Nel 2020 mi sono specializzato anche nell’arte digitale tramite il master di Secondo Livello in DigitalArchitecture presso l’università IUAV di Venezia.” Dal 2013 ha partecipato a varie esposizioni collettive e concorsi in Italia ed all’estero.

Regina Virtus, allegoria dell'Architettura e non solo


Opera candidata nell'edizione 2020 del Premio Mestre di Pittura.


Questo dipinto è un omaggio alla dea dell'architettura. Chi conosce le opere e il trattato sull'architettura di Andrea Palladio saprà che nel frontespizio dei suoi "Quattro libri dell'architettura" vi è raffigurata la Regina Virtus che simboleggia la somma delle arti, delle conoscenze e della fatica mentale che l'essere umano ha sviluppa ed adoperato affinché potesse erigere i grandi monumenti che ancora oggi possiamo ammirare nelle nostre città di tutto il mondo. (Una curiosità è che la modella ritratta è di origine russa e porta proprio il nome di Regina.) Nella mia visione dell'Architettura ho voluto rappresentare una dea che personifica la sapienza ed il "saper fare"; qualità superiori, conferite direttamente dall'Alto, per volontà della Creazione Universale rappresentata da un fiore con al centro un Occhio Cosmico che stende verso il basso un grande compasso direttamente dall'universo, e innumerevoli fogli volanti che si raccolgono in un Trattato posto alla destra della modella. Sul libro compare una frase di Eraclito e nel frattempo si vengono a creare le forme elementari della disciplina architettonica che, scendendo, si concretizzano sulla terra dando origine alle architetture tangibili. La dea si fa portatrice divina e allo stesso tempo umana delle saggezze superiori che sono nell'intelletto, osserva quindi in modo statuario e statico l'osservatore, mentre tiene fra le mani il compasso della geometria e il filo a piombo della stabilità. Al suo fianco sinistro si trova la squadra, primo strumento utilizzato nell'architettura per tracciare angoli e linee fin dalla notte dei tempi. Due manichini al cospetto della dea sono in posa di presentazione e di riverenza mentre in primo piano spunta un fiore di edera blu, a cinque petali, posto in diretta assialità col Fiore Cosmico (per questo, la costruzione che fa da sfondo alla composizione è impostata proprio sulla figura del pentagono e quindi del numero cinque). Inoltre, il fiore blu ribadisce in maniera terrena che la matematica e la perfezione della geometria sono riscontrabili innanzitutto nella natura che ci circonda ed è posto a corona delle parole latine di Vitruvio "Utilità, Robustezza e Bellezza", che ogni architetto conosce perfettamente. Sul lato sinistro del dipinto è riportata una poesia del filosofo Emerson, dedicata all'illusione di Maya. Questo lavoro, terminato nel mese di luglio 2020, rappresenta per me un passaggio fondamentale in questo preciso stadio del mio percorso artistico e tecnico, in cui stanno nascendo opere surreali che intendono portare un'idea di metafisica dell'anima, in diretta comunione con la Spiritualità.

Angelo Lotti, Regina Virtus, allegoria dell'Architettura e non solo ,
2020, olio su tela, 71,5 x 50,5